Un evento internazionale al Francis Crick Institute di Londra ha messo in luce il ruolo della ricerca genetica nella revisione di uno dei più controversi casi giudiziari degli ultimi anni. Tra i protagonisti anche il Prof. Peter Schwartz, direttore del Centro per le Aritmie Genetiche di Auxologico.
Il caso Folbigg e il contributo di Auxologico
A fine aprile 2025, il Francis Crick Institute di Londra ha ospitato l’evento “Falsely Accused – Justice by Genomics”, dedicato al caso di Kathleen Folbigg, condannata in Australia nel 2003 per l’omicidio dei suoi quattro figli e riconosciuta innocente dopo vent’anni di carcere.
Alla conferenza hanno partecipato esperti internazionali di genetica, medicina e diritto, tra cui la stessa Folbigg, il suo team legale e scientifico, e il professor Peter Schwartz di Auxologico, la cui testimonianza è stata decisiva per l’assoluzione.
Il Centro Aritmie Genetiche di Auxologico
Una scoperta genetica che ha cambiato la sentenza
L'elemento chiave è stata la scoperta di una mutazione sul gene della calmodulina, rilevata dalla genetista Carola Vinuesa nel DNA della madre e di due delle figlie. Questa proteina è fondamentale per il controllo elettrico del cuore, e mutazioni su questo gene sono rare e potenzialmente letali.
Nel 2013, la Prof.ssa Lia Crotti e il Prof. Peter Schwartz, ricercatori di Auxologico, avevano già documentato come queste mutazioni possano causare morte cardiaca improvvisa nei bambini. Da questa scoperta è nato nel 2015 il Registro Internazionale delle Calmodulinopatie, tuttora unico al mondo.
La testimonianza al processo: la forza dei dati
Durante il nuovo processo nel 2024, la corte ha richiesto il parere di Peter Schwartz, che ha confutato le affermazioni dei consulenti australiani sulla base di uno studio su 140 pazienti. Grazie a questi dati, il professor Schwartz ha dimostrato che le morti delle due bambine erano eventi naturali legati alla mutazione genetica, e che la sopravvivenza della madre era compatibile con la stessa alterazione.
Questa testimonianza ha avuto un impatto determinante sulla decisione del giudice di disporre la scarcerazione di Kathleen Folbigg.
Ricerca e giustizia: una stretta di mano che vale una vita
Il convegno di Londra ha avuto un forte impatto anche dal punto di vista emotivo e umano. Commovente il momento in cui Kathleen Folbigg ha abbracciato il Professor Schwartz, ringraziandolo per il contributo fondamentale dato dalla ricerca scientifica alla sua liberazione.
Queste le parole di Schwartz:
“Quello che più mi ha emozionato è stato l’abbraccio di Kathleen la sera prima dell’evento. Quando penso a quel momento, mi viene la pelle d’oca. La scienza seria può davvero fare giustizia, soprattutto quando chi parla in tribunale non ha dati concreti. Io, fortunatamente, li avevo”.